Il futuro degli Accordi bilaterali è in gioco
L'iniziativa del caos dell'UDC prende di mira ancora una volta la via bilaterale. L'obiettivo è limitare la popolazione residente permanente in Svizzera a 10 milioni di abitanti entro il 2050, obbligando il Consiglio federale a resiliare l'accordo sulla libera circolazione delle persone, se questa soglia venisse superata prima. Con quali conseguenze? Lungi dal risolvere il problema dell'immigrazione, l'iniziativa ne creerebbe molti altri. In primo luogo, in virtù della clausola ghigliottina sarebbe tutto il pacchetto Bilaterali I a cadere, con conseguenze estremamente negative per le nostre imprese che perderebbero l'accesso facilitato al mercato unico europeo. Secondariamente, l'iniziativa aggraverebbe il problema della carenza di manodopera e i problemi dell'AVS causati dall'invecchiamento della popolazione. Infine, la Svizzera si troverebbe privata della cooperazione nell’ambito di Schengen/Dublino, ciò che provocherebbe un aumento dell'immigrazione illegale e delle richieste di asilo, un vero e proprio autogol!
Le conseguenze dell'iniziativa sono drastiche
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Più immigrazione e richieste di asilo
Senza la cooperazione nell'ambito degli accordi di Schengen/Dublino, la Svizzera verrebbe esclusa dalla cooperazione europea nella lotta contro la criminalità transfrontaliera e qualsiasi migrante potrebbe presentare una nuova richiesta di asilo in Svizzera se la sua prima richiesta depositata in un Paese dell’UE venisse respinta.
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La carenza di manodopera qualificata e i problemi dell'AVS si aggravano
A causa dell'invecchiamento della popolazione, numerose imprese hanno già grandi difficoltà ad assumere personale qualificato per sostituire i collaboratori che vanno in pensione. Inoltre, rinunciare ai lavoratori europei agraverebbe i problemi di finanziamento dell'AVS: attualmente i lavoratori europei contribuiscono al 26,3% del finanziamento del 1° pilastro (AVS, AI e IPG), sebbene percepiscano solo il 13,4% delle prestazioni erogate.
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Il futuro della via bilaterale è a rischio
L'iniziativa mette a repentaglio la via bilaterale della Svizzera in modo imprudente, senza offrire un'alternativa valida. Specialmente in questi tempi di incertezza a livello mondiale, per la Svizzera è indispensabile avere relazioni stabili con l'UE, il suo principale partner commerciale.
Gli articoli nei media
Esportazioni svizzere nell’UE oggi
La Svizzera esporta 4'566 franchi al secondo nell’UE, circa 144 miliardi di franchi all’anno. Questo successo è dovuto agli Accordi bilaterali, che garantiscono il nostro accesso al mercato europeo. L’iniziativa del caos minaccia tutto ciò, senza fornire alcuna alternativa.
(Fonte UDSC/Swiss-Impex, data di consultazione 11.6.25)